L'abito Irene in Pink Martini.

Viscosa intrecciata in qualcosa che si muove come il desiderio e indugia come un pensiero che non riesci a scrollarti di dosso. Le maniche lunghe ricadono sulle braccia, morbide e lente, come se fossi appena uscita da un sogno, o da una giornata che non sei ancora pronta a lasciar andare. I fiori rosa sbiaditi si spargono come i resti di un pomeriggio selvaggio, un po' selvaggio, un po' spericolato.

Non è una cosa austera e delicata. È una passeggiata in un parco con gli occhi selvaggi, una brezza che ti scompiglia i capelli e fa sembrare il mondo troppo piccolo. Romantico, certo. Ma è il tipo di romanticismo che non chiede il permesso.

È come un Martini: forte, inebriante e ti lascia con la voglia di berne ancora, anche quando non pensavi di farlo. Indossalo come se avessi già bevuto il primo sorso, audace e un po' audace.